T.I.M.E. Stories – Asylum

IMG_20190915_203603Lo so che sto recensendo i casi di T.I.M.E Stories seguendo l’ordine dettato non dalla data di uscita ma dalla mia schizofrenia, ma d’altronde qui di pazzi schizzati si parla. Ci troviamo in un manicomio e il tuo obiettivo è vincere la partita senza, appunto, impazzire a tua volta (nel gioco e nella vita vera). Noi siamo andati alla grande e non siamo IMPAZZITIAHANANNDNMMMMMAAAAUUUGGGJ VOTOTTOO

Indovinate un po’ a chi sono successe delle cose brutte che non vi posso dire in un posto segreto che non posso svelare? Indovinate a chi Bob desidera staccare la testa?

A noi:

  • Mascella
  • CugelleZ

 

Raiders of the North Sea

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Banalità e luoghi comuni sui Vichinghi: che sono razziatori, e il Valhalla, e se muori ci procuri molto onore, e trucidiamo tutti i monaci, OKAY TUTTO, ma lo facciamo poi un gioco in cui diciamo che i Vichinghi erano navigatori supersonici? OH, SONO ANDATI IN AMERICA TIPO 600 ANNI PRIMA DI QUEL RIMBAMBITO DI COLOMBO. Ma poi i Vichinghi sono la stessa cosa dei Normanni, solo che se li chiamiamo Normanni ci sembrano chic e baguette uhlala parbleu, invece se li chiamiamo VICHINGHI allora è subito elmo con le corna e Valchirie e Odino che spacca tutto.

A parte l’insoddisfazione storica, il gioco era molto carino: i miei sono morti tutti ma ci hanno procurato molto onore. Ho comunque perso, ma le anime dei caduti sono felici. OTTO (non i morti, il voto). 

Giocato con

  • Il buon fisioterapista
  • Mascella (che ha imprecato tantissimo)
  • L’amico a pagamento

Quartermaster General

IMG_20190902_223254.jpgTipo Twilight Struggle, ma vent’anni prima e con più partecipanti (sei Stati) alla distruzione di massa. SBAM SBAM SBEREM scarta 7 carte infame. 9 e mezzo.

La storia si rovescia e l’Asse ha vinto sugli Alleati; guerra fra:

  • Mascella, il buon fisioterapista, l’amico a pagamento
  • La sottoscritta, il giurista sfruttato dal sistema, ma SOPRATTUTTO il rapido spiegatore

Giocaosta 2019 – È tempo di giocare!

IMG_20190809_223135.jpgLa mia recensione onesta di Giocaosta è questa.

A Giocaosta c’è tanto, tanto disagio, e non fa neanche lo sforzo di nascondersi: è tra i partecipanti, tra i volontari, tra i passanti, nella maglietta gialla che non capisce quando è il momento di levarsi da in mezzo alle palle fino al sessantenne inoltrato che ti chiede se gli puoi trovare una bella signora sulla cinquantina con cui fare un gioco da tavolo.

Nessuna manifestazione, però (no, neanche Lucca), è bella come GiocAosta, perché in nessuna altra fiera io ho mai trovato tanto di quel sentimento che ha tante sfumature diverse ma poi è la stessa cosa: sacrificio, passione, amore. Per me Giocaosta è stato un fiume in piena che ha trascinato fino a me Mascella, l’interesse per i giochi, e mi ha fatto ricordare che il volontariato fa parte della mia vita da quando ero una bimba, e che ogni giorno di Giocaosta si arriva stanchi a casa, ma con il sollievo di sentirsi il mattoncino di una casa bellissima.

Io penso che chi passa a Giocaosta, perché voleva esserci o perché ci è finito per caso, tutta questa passione la senta. Se non ci credete, venite l’anno prossimo: sarà (di nuovo) un successo.

Giocaosta – Escape Room

IMG_20190803_230925_490.jpgDIFFICILISSIMA. 

Sono ancora sotto l’effetto Carmen Consoli, mi sento confusa e felice: non ho capito un cazz ma mi è sembrato tutto bellissimo e ovvio (dopo che me lo hanno spiegato).

Intrappolata per sempre con:

  • Mascella (assente nella foto perché era andato a ritirare le pizze)
  • Jonas Sister
  • BèneBène
  • QUELLO CHE URLA SEMPRE

Galaxy Trucker

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Devi portare merci in giro per lo spazio. Se sbagli l’assemblaggio dei pezzi, l’astronave viene distrutta. Se arrivano i meteoriti e sei senza scudi, l’astronave viene distrutta. Se arrivano i pirati spaziali, l’astronave viene distrutta. Se si diffonde un’epidemia, muore l’equipaggio e l’astronave viene distrutta. Se finisci le batterie e non hai più energia nei motori per andare avanti, finisci nello spazio aperto e l’astronave viene distrutta.

Vinci il gioco se l’astronave non viene distrutta.

La mia astronave è stata ovviamente distrutta. Sempre. Sto gioco però è carino e si becca comunque un 7.

Giocato con:

  • Mascella
  • Giurista sfruttato dal sistema
  • Amico a pagamento
  • Il rapido spiegatore

Privacy / Privacy VM18

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Riassuntonissimo:

1. Le carte ti chiedono una cosa audace, tipo HAI GIÀ TRADITO IL/LA TUO/A PARTENER ATTUALE

2. Fai un’ammissione di colpa e segretissimamente in una busta dici SI e lo metti in un’urna altrettanto segretissima

3. Scommetti quante persone sono sporchi traditori

4. Se hai individuato quanti intorno al tavolo sono delle merde vinci la manche.

Proprio perché non sapremo mai CHI ha commesso il fatto, ma solo QUANTI lo hanno fatto, questo gioco potrebbe:

– rivelare scenari imbarazzanti

– rovinare per sempre amicizie

– portare alla rottura con il vostro partner

– causare il vostro il licenziamento

– farvi odiare / portarvi a odiare un membro della vostra famiglia

– farvi scoprire che i vostri amici sono stronzi e voi siete l’unica persona pura (questo però succede poco spesso)

– portare a altre situazioni drammatiche

Con le persone giuste, questo gioco (che esiste solo in francese) è una bomba e io gli do 10.

Giocato con:

  • Mascella
  • Madre di Broccolo
  • Barbie prima attrice
  • CugelleZ
  • La zia
  • Autunno vestita invernale in estate
  • L’agile Gualtiero
  • Mannarino
  • Mastro Orto

Patchwork

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Nella teoria, tu cerchi di fare un bel lavoretto cucendo i pezzi di stoffa, scegliendo i ritagli più adatti per non fare un macello, barattando stoffa con bottoni (probabile moneta di scambio del futuro), giocando in armonia con il tuo compagno di giochi e spronandosi l’un l’altro a fare un lavoro di pregio.

Nella pratica, è come quando a sette anni mia mamma provava a farmi fare il punto croce: partenza eccellente e tracollo lento ma progressivo (con contorno di buchi, strappi, imprecazioni contro l’altro perché ti ha fottuto proprio quel pezzo che ti serviva che zio billi è pieno di roba proprio l’unico che volevo io).

Perdonami madre, non sono capace a cucire manco per gioco.

La mia incapacità non influisce sul voto, che rimane un più che onesto 8.

Giocato con:

  • La zia

Kitchen Rush

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Continua la serie dei giochi che simulano la vita vera: hai un ristorante, i clienti vengono, rompono le palle perché devono mangiare in fretta e bene e tu, tutto contemporaneamente, devi: ricevere le ordinazioni, fare la spesa, posare le cose in dispensa, cucinare nei diversi tempi di cottura, lavare i piatti, maledire il giorno in cui hai deciso di fare il ristoratore, fare il servizio in sala, far pagare i clienti. 

Da brava fan di Masterchef, di 4 Ristoranti e di Cucine da Incubo, questo gioco prende 8 e 1 stella Michelin (avrei voluto dare DIESCIII ma mo non ci allarghiamo troppo).

Giocato con:

  • Mascella
  • Il giardiniere metallaro
  • La domatrice di Kiwi